STABILITÀ, CONFEDILIZIA: BENE DETASSAZIONE PRIMA CASA, IN PARLAMENTO LAVORARE PER MIGLIORAMENTI
Dichiarazione del presidente della Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa
“Con la diffusione del testo ufficiale del disegno di legge di stabilità, è possibile esprimere un giudizio finalmente compiuto sulla manovra, in vista del suo esame da parte del Parlamento.
Va dato atto al Governo di aver mantenuto il punto – anche contrastando ripetute pressioni da parte dell’Unione europea – sulla scelta, sacrosanta, di dare un segnale di fiducia al settore immobiliare attraverso la detassazione della prima casa, oltre che me-diante la proroga delle detrazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia e per il risparmio energetico.
In Senato e alla Camera si potrà proficuamente operare per far sì che il testo de-finitivo della manovra sia del tutto coerente con i propositi del presidente del Consiglio e possa, quindi, generare quel circolo virtuoso che il premier – e noi con lui – ritiene possa conseguire ad un intervento di riduzione della tassazione immobiliare.
A tal fine, consideriamo necessario che si intervenga in tre direzioni.
- In seguito all’allarme lanciato da Confedilizia, è stata eliminata la previsione di un utilizzo generalizzato della maggiorazione Imu-Tasi dello 0,8 per mille, che avrebbe portato fino a 2 miliardi di maggiore tassazione. L’aver limitato tale possibilità ad alcuni Comuni resta – tuttavia – una scelta non opportuna, posto che nel 2015 tale maggiorazione aveva, per legge, lo scopo di finanziare detrazioni per la prima casa, mentre per il 2016 sarebbe incondizionata.
- La decisione di escludere dall’esenzione prima casa le abitazioni delle categorie catastali A1, A8 e A9 – decisione che non condividiamo, andando ad incidere su immobili impropriamente definiti come di lusso, fra i quali quelli di interesse storico-artistico soggetti a vincolo – è stata tradotta, nel testo governativo, con la previsione di una tassazione elevatissima, potendo giungere sino ad un’aliquota Imu-Tasi del 6,8 per mille. L’effetto – all’evidenza – è quello di una differenziazione oggettivamente esagerata per immobili che, pur accatastati diversamente, sono destinati in tutti i casi ad abitazione principale.
- Con meno di cento milioni di euro è possibile iniziare a dare un segnale di at-tenzione ad un comparto dell’immobiliare in particolare sofferenza, quello degli immobili affittati, rilanciando nello stesso tempo l’investimento immobiliare. Ci attendiamo che il Parlamento – che aveva chiesto interventi in questa direzione in sede di esame della nota di aggiornamento del Def – voglia approvare le conseguenti integrazioni al disegno di legge governativo, con ciò agevolando anche quella mobilità del lavoro che è particolarmente necessaria in questa fase”.
Roma, 26 ottobre 2015
UFFICIO STAMPA